Condividendo a pieno lo spirito della carta di san Michele con la quale la scienza italiana ha lanciato un grido di allarme sull'introduzione di razze di api estrannee alla ligustica Italiana e che tanti danni sta creando all'intero comparto apistico Italiano, Pugliaapi sottoscrive la carta e sta già approntando azioni concrete affinchè nella nostra regione la si faccia finita sull'introduzione di razze estranee alla ligustica e si avvii un progetto di recupero e tutela.
Chi scrive pratica apicoltura da 50 anni e conosce bene la rusticità che avevano le api Pugliesi resistenti anche all'allora terribile peste americana che flagellava, ma solo per imperizia degli apicoltori di allora, le provincie di Taranto e Bari.Tali api erano perfettemente adattate al territorio e se ben accudite non conoscevano la fame invernale, modulavano bene la ripartenza sui mandorli e rosmarino, bloccavano sistematicamente le covate tra novembre e dicembre e sopratutto producevano una botta di miele.
Bisogna dire basta quindi a tutti coloro che in Italia sono stati i responsabili di tale situazione ed in particolate talune organizzazioni di apicoltori professionistche, basta con le buckfast, rivogliamo l'ape autoctona Pugliese.