Grande partecipazione di pubblico ed operatori(presenti gli apicoltori di tutte le province ) al 2° Convegno sull'apicoltura Pugliese svolto nell'Aula Magna della Facoltà di Veterinaria a Valenzano.
Quest'anno il tema trattato è stato il miele della nostra regione, con approfondimenti sugli aspetti produttivi, analisi di mercato, prospettive ed iniziative intraprese per valorizzarlo e tutelarlo al meglio.
Si è parlato di certificazioni di qualità biologica e con sistema di qualità Puglia, del progetto miele D.O.P.di agrumi della fascia ionica pugliese, del progetto A.R.N.I.A. presentato dal gruppo operativo dell'apicoltura Pugliese partecipante al bando, nell'ambito dei P.O.R--P.S.R.14/20, misura 16.1 e 16.2.
Sono stati discussi ed affrontati temi di stringente attualità che in questo momento attanagliano le aziende apistiche pugliesi, relegando di fatto il nostro comparto regionale agli ultimi posti in Italia in tutti i fondamentali settoriali(densità alveari, rapporto popolazione apicoltori, produzione miele interna, fatturati, ecc) malgrado anche venti anni di finaziamenti Comunitari e Statali(per il solo anno 2017 circa 100.000€).
Uno di questi temi, attualissimo, è la cronica difficoltà nel reperire postazioni idonee sopratutto su agrumi a causa della ormai dilagante presenza di nomadisti extraregionali che per motivazioni sociali, culturali e storiche hanno assunto un ruolo di dominanza nella gestione degli spazi nettariferi principali della Puglia difatto concorrendo ad ostacolare pesantemente lo sviluppo dell'apicoltura Pugliese.
Ogni giorno riceviamo in Associazione le lamentele di decine di apicoltori e riteniamo inoltre che tale problema si aggraverà a causa di varie problematiche tecnico-sanitarie.
Come abbiamo già detto in altre circostanze, noi non vogliamo impedire il normale lavoro dei colleghi nomadisti ma nel contempo non si può far finta di niente e non ricercare soluzioni condivise per andare incontro anche a chi nella nostra regione ci abita e ci vive tutto l'anno contribuendo con le proprie api ad impollinare innumerevoli colture (con gran vantaggio per l'intera agricoltura regionale) non servite dai nomadisti esterni i quali generalmente si spostano in altre regioni dopo la fine degli agrumi.
Purtroppo dobbiamo evidenziare ancora la mancanza di coordinazione e la perdurante ed assoluta latitanza di una associazione (che si definisce "pugliese") in particolare, nell'affrontare e risolvere tale problema, creando un inutile scollamento interno che non giova a portare avanti le istanze degli apicoltori Pugliesi, evidentemente perseguono altre finalità che ai più sfuggono ( ma non a tutti e potrebbe secondo noi essere un problema didicotomia della dirigenza cioè uno sdoppiamento di interessi che non fa capire bene da che parte stare, ma questi sono affari dei loro soci).
Pugliaapi a breve proporrà: 1Petizione di tutta l'apicoltura regionale su tale problema (raccolta firme),2 incontro con i vertici Regionale per inserire nei Por-Psr una norma che incentivi gli agricoltori ad usare le api per impollinare le proprie colture ospitando aziende apistiche regionali.
Chi c'è c'è